Cinema Miotto – La luce pilota non si è spanta.
Si entra in punta di piedi con la macchina fotografica tracolla e con quel rispetto che si ha quando si attraversa un luogo sacro. Sono troppo giovane per conoscere dal vivo anche solo una parte della storia di questo luogo ma non così giovane da non aver potuto vivere respirare e capire cosa volesse dire Cinema Miotto. Alla fine degli anni 80 quando dovevano ancora nascere i multisala, Franco Miotto proiettava i cult di quegli anni, film che tutt’ora restano nel cuore della gente come pietre miliari del cinema mondiale. Ogni generazione ha i suoi film e questo cinema ha contribuito alla formazione e divertimento di intere generazioni di friulani. Quasi 60 anni di sale piene, agli inizi del 2000 Il Cinema Miotto come lo si era conosciuto chiude i battenti e io c’ero per salutare un’era che finiva con un po’ di malinconia.
Esistono oggi alcune piccole formiche che ci vivono e lavorano all’interno, lo tengono in vita lo curano e lo usano. Ci proiettano qualche film, ci fanno qualche rassegna e concerto, aprono le porte e le finestre per far passare un po’ d’aria ma questo cinema il profumo di pellicola ce l’ha impregnato, un profumo che sa di più di mezzo secolo di storia. E’ un odore reale, quando ci entri lo capisci. E’ cambiata la società che non è più abituata a pensare al cinema come luogo di ritrovo. Oggi i film si susseguono al battito di una novità ogni settimana, una volta i film si consumavano, si aspettavano, si vivevano erano la storia di tutti. Per un fotografo che ha studiato cinema, il Miotto è stata la sala giochi di quando eri grande, dei sabati sera senza macchina e delle novità che sarebbero uscite in vhs solo 1 anno dopo.
Nel maggio 2012 il Cinema cambierà per sempre faccia rinascendo forse dalla ceneri. Lo scopo è dare energia fresca a quelle lampade alogene ormai fioche.
